Mutui: entrate familiari ed allarme casa

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Secondo CasaPound per definire una famiglia in condizioni di emergenza abitativa, basta che versi almeno un quinto delle proprie entrate per pagare la rata del mutuo oppure il canone di locazione. Sono molti gli esempi ed i casi lampanti al riguardo in un Paese come l’Italia che in questi ultimi anni sta attraversando una pericolosissima fase di deriva sotto tanti punti di vista. Pagare mille euro al mese per 30 anni per la prima casa in cui si vive con la propria famiglia, oppure pagare 1200 euro al mese per una casa in affitto di 60 mq, secondo CasaPound è sinonimo di emergenza abitativa. Lo stesso dicasi anche per chi è giovane, vive con i genitori, e non si sa quando potrà andarsene di casa per farsi una vita propria.

L’emergenza abitativa, inoltre, trova terreno fertile anche in quelle città dove non si costruiscono case popolari, dove i prezzi di case e affitti sono allucinanti, e dove i costruttori sono padroni dei quotidiani e ricoprono incarichi istituzionali. Questo è quanto, tra l’altro, denuncia Casapounditalia.org nel ribadire come si debba porre con urgenza rimedio a situazioni e scenari che abbattono pesantemente il tenore di vita di milioni di italiani e di famiglie.

Che le famiglie siano in difficoltà con le rate del finanziamento ipotecario per la prima casa ad uso residenziale è evidente ed anche confermato dagli ultimi dati dalla Banca d’Italia, secondo i quali, stando ben 43 mila famiglie in Italia hanno già chiesto ed ottenuto la sospensione delle rate del mutuo. Pur tuttavia, se i requisiti di accesso alla misura fossero a maglie più larghe, di sicuro i beneficiari sarebbero molti di più visto anche il trend dei pignoramenti in Italia che oramai registra anno su anno crescite tanto ampie quanto insostenibili; il tutto a fronte poi di pesanti ricadute negative a livello sociale.