Stipendi, i bancari lanciano un nuovo allarme

Stando a quanto viene riportato all’interno delle varie stime, ecco che un punto percentuale degli stipendi delle famiglie italiane viene costantemente assorbito da parte dei tassi di interesse relativi ai mutui, piuttosto che ai vari prestiti o semplicemente dal credito al consumo.

Un vero e proprio allarme che è stato lanciato da parte della Federazione autonoma bancari. Un report in cui si parla apertamente di shock finanziario che è dietro l’angolo. La FABI non usa mezze misure e mette in evidenza come la situazione legata agli stipendi in Italia è davvero a rischio. e sempre in riferimento ai mutui, ormai la penisola italiana sembra essere costantemente divisa in due parti.

Un rapporto pubblicato che riguarda i tassi e che svela come ci sia un vero e proprio shock finanziario che aspetta tante famiglie italiane, con un reddito che, poco a poco, viene eroso. Scendendo un po’ di più nello specifico, ecco che i bancari hanno messo in evidenza come un punto percentuale degli stipendi delle famiglie nostrane viene progressivamente assorbito da parte dei vari tassi di interesse. La quota delle rate, giusto per fare un esempio, in confronto al reddito ha subito un vero e proprio balzo passando dal 9,5% riscontrato nel 2019 al 10,55% del mese di marzo 2023.

Bce, i mutui viaggiano con aumenti da record

Un orizzonte indubbiamente molto preoccupante, dal momento che le continue notizie, poi confermate, di aumenti dei tassi dei mutui non fanno di sicuro ben sperare le famiglie italiane che devono avere a che fare con il pagamento delle rate di un mutuo.

La politica monetaria dell’UE si sta facendo sempre più stringente ed è questo il principale motivo per cui si stanno facendo notare diverse conseguenze sia sui tassi di interesse che sui finanziamenti. In poche parole, è piuttosto facile intuire come i consumatori debbano ormai farsi trovare pronti di fronte ai nuovi aumenti che sono all’orizzonte.

Una situazione piuttosto preoccupante, come si può evincere dal bollettino usuale che è stato rilasciato dalla Bce. Quest’ultimo documento, infatti, ha volutamente evidenziato come, nel corso del mese di aprile 2023, i tassi sui prestiti hanno toccato il livello più alto da un decennio a questa parte, raggiungendo il 4.4% per quanto riguarda i prestiti nei confronti delle imprese e il 3.4% in riferimento ai mutui ipotecari.

La Banca Centrale Europea ha messo in evidenza come proseguirà nel combattere l’inflazione, anche se fino ad ora a farne le spese di questa politica sono state più che altro le famiglie che devono affrontare il pagamento di un mutuo. Il Consiglio Europeo ha già diffuso una notizia per cui bisogna considerare i rischi legati a una crescita economica che per il momento, nonostante tutte le promesse, è nel bel mezzo di un vero e proprio caos.

Mutui a tasso variabile, aumenti fino al 70% sulle rate

Stando alle previsioni che sono state fatte dalla Fabi, ovvero la Federazione autonoma bancari italiani, pare che il tanto atteso e preoccupante aumento che avrà ad oggetto per l’ennesima volta i tassi di interesse, su decisione della Bce per far diminuire ancora di più l’inflazione, non farà altro che incrementare il costo del denaro di qualcosa come altri 25 punti base. Ed è chiaro che le conseguenze andranno a riflettersi a cascata un po’ su tutti i mutui che sono stati concessi ai privati.

Insomma, già quest’anno avrà un costo maggiore, per chi ha intenzione di fare un passo del genere, comprare casa facendo un mutuo. Tutte quelle rate a tasso fisso andranno a raddoppiare, mentre invece quelle che sono caratterizzate da un tasso variabile potrebbero salire anche fino al 70% in più.

In confronto al tasso fisso, va detto che la rata flessibile è quella che è più condizionata dalle fluttuazioni, non solo in positivo, ma pure in negativo, del mercato monetario. Per quanto concerne il 2023, va detto che il sindacato dei bancari, ha evidenziato un incremento dei tassi di interesse che può spingersi anche fino al 60-70 percento per quanto concerne le rate dei mutui a tassi variabili, mentre le rate a tasso fisso avranno un tasso di interesse raddoppiato.

Acquistare casa vacanze, uno sguardo al miglior mutuo

Indipendentemente dal fatto che state pensando di comprare una seconda casa per trascorrere le vacanze oppure per provare a metterla in affitto, con una formula di affitto breve turistico per poter entrare nel mondo degli investimenti, si tratta in ogni caso di un’ottima soluzione, per cui vale la pena fare ogni tipo di riflessione.

Nel caso in cui non si dovessero avere a disposizione i fondi che servono, si può sempre pensare di acquistare la seconda casa tramite un mutuo. È fondamentale, però, mettere in evidenza che, in confronto a quanto avviene al mutuo sulla prima casa, il mutuo per la seconda casa è accompagnato da un numero di agevolazioni più limitato.

Calcolare rata mutuo, cosa fare prima della richiesta

Una delle attività più importanti prima di presentare la richiesta per un mutuo, è fondamentale effettuare un calcolo specifico della rata del finanziamento. Si tratta di una procedura che va svolta in ambito preventivo. Questo calcolo offre la possibilità di comprendere meglio quale possa essere la spesa che poi si sarà in grado di sostenere per poter comprare un immobile. Successivamente poi si dovrà effettuare la valutazione delle diverse proposte degli istituti bancari e poi effettuare una stima di quanto è possibile richiedere e, in seguito, ottenere.

Nella maggior parte dei casi non vengono concessi dei mutui che sono caratterizzati da una rata con un importo che va oltre il 30% del reddito di chi effettua la richiesta.

Mutui a tasso fisso, i più vantaggiosi di maggio

Nel caso in cui siate alla ricerca di mutui a tasso fisso decisamente vantaggiosi perché avete intenzione di fare il grande passo e acquistare una casa, proviamo a dare un’occhiata alle soluzioni che effettivamente convengono di più. Si tratta, è giusto metterlo in evidenza, di proposte che vanno bene anche per coloro che desiderano comprare la seconda casa oppure stanno molto più semplicemente pensando a una surroga.

Dando uno sguardo alle soluzioni di mutui più vantaggiosi nell’attuale mese di maggio per comprare una seconda casa troviamo senza dubbio le proposte di Intesa San Paolo. Per un mutuo pari a 160 mila euro, infatti, la rata è pari a 844 euro al mese, con un tasso finito al 4,85% e un taeg al 5,32%. Uno dei principali aspetti positivi di tale mutuo è che si può interamente personalizzare con l’inserimento di tutta una serie di proposte e opzioni che vengono scelte direttamente dal cliente. Le condizioni sono ancora più interessanti se avete un’età inferiore ai 36 anni, ma è giusto considerare anche la notevole flessibilità della durata e il fatto che la rata può essere sospesa fino ad un massimo di tre volte.

Un’ottima soluzione è rappresentata anche dal Mutuo Arancio Acquisto ING. Si tratta di una soluzione che propone una rata certamente più alta, visto che si parla di 950 euro al mese all’incirca, con un tasso al 5,97% e un taeg al 6.17%. Un po’ più basse le spese di istruttoria e di perizia che, complessivamente conteggiate, arrivano a superare di poco i 1200 euro. Tra i vantaggi di scegliere una simile soluzione troviamo senz’altro il fatto che, addebitando le rate del mutuo sul Conto Corrente Arancio, si può ricavare una scontistica pari a 0,2 punti percentuali sui tassi.

Dando uno sguardo, invece, alle più interessanti proposte a maggio 2023 sul mutuo per acquistare la prima casa, e tenendo conto della simulazione di una richiesta pari a 200 mila euro per un mutuo spalmato su 30 anni, troviamo varie soluzioni decisamente convenienti, tra cui quelle proposte da BNL, Banca BPER e Crédit Agricole. Ad esempio, per quanto riguarda BNL, la proposta è legata all’offerta mutuo spensierato, con una rata pari a 898 euro al mese, con un tasso finito pari al 3,5%, con spese di istruttoria e perizia che superano i 1700 euro. Molto più basse le spese di perizia e istruttoria con il mutuo giovani under 36 di BPER, nonostante la rata sia leggermente più alta, 909 euro al mese.

Prima casa, uno sguardo alle abitudini di acquisto degli italiani

Nel momento in cui si sta considerando l’acquisto di un’abitazione, spesso e volentieri sono tanti i dubbi che attanagliano questa scelta. Le abitudini di acquisto di immobili, soprattutto in Italia, sono legato soprattutto all’acquisto della prima casa. Si tratta di dati che variano in base alla regione che si prende in considerazione, come si può notare molto facilmente grazie a un report che è stato stilato dall’Ufficio Studi Tecnocasa e che riguarda le compravendite che sono state portate a termine durante l’anno scorso.

In base a quanto è stato messo in evidenza da questa indagine, ecco che la prima casa è un acquisto che avviene soprattutto nelle regioni settentrionali della penisola italiana. Qui, infatti, si tratta di una scelta che ha accomunato l’80% delle compravendite che sono state effettuate nel corso del 2022. Nelle regioni centrali e in quelle meridionali le percentuali di acquisto della prima casa scendono al 73% e al 66%.

Il Mezzogiorno, chiaramente, è una zona del Paese in cui gli immobili vengono comprati soprattutto a livello di investimento. Basti pensare che si tratta di un’abitudine che coinvolge soprattutto a Palermo e a Napoli il 30% delle compravendite, toccando chiaramente dati decisamente maggiori rispetto a quanto avviene al Nord.

Nelle zone meridionali e centrali delle regioni italiane si provvede, per una percentuale piuttosto ristretta sul dato complessivo, all’acquisto delle case destinate alle vacanze nel 9% dei casi. Discorso leggermente inferiore nelle regioni a Nord Italia, dove la percentuale scende al 6%.

Nelle regioni settentrionali, dando uno sguardo al profilo di chi acquista, la quota di persone tra 18 e 34 anni acquista molto più di frequente casa, arrivando al 34% dei casi. Sia nel centro Italia che al Sud, tale percentuale arriva solamente al 26% e al 27% rispettivamente. Nelle regioni settentrionali della penisola italiana, ecco che il 60% delle compravendite fa riferimento a persone che hanno meno di 44 anni.

Gli acquisti di case vengono fatti soprattutto da parte delle famiglie. Si tratta di un dato che riguarda il 73% delle compravendite al Sud, il 66 delle compravendite al Centro e pure al Nord. Ad ogni modo, va detto che nelle regioni del Centro-Nord, circa un terzo degli acquisti viene portato a termine da parte di persone single, quindi, senza famiglia. Un dato che invece scende al 27% al Sud.

La tipologia di appartamento che è maggiormente oggetto delle compravendite è sicuramente il trilocale, con una percentuale che va dal 33 fino al 35%.

Surroga mutuo ad aprile, le soluzioni più interessanti

Considerato il trend che sta caratterizzando i tassi dei mutui, che è in continuo aumento, tutti coloro che hanno provveduto alla stipula di un mutuo con un tasso variabile, ha dovuto fare i conti con una rata mensile senz’altro dall’importo più alto in confronto alla somma da pagare in origine.

Proprio per questo motivo, in tanti stanno pensando ultimamente ad attuare la surroga del mutuo. Per questo motivo, andiamo a dare uno sguardo a quelle che sono le proposte di surroga mutuo più interessanti del mese di aprile. Ricordiamo che mediante la surroga, un cliente ha l’opportunità di effettuare il trasferimento del proprio mutuo da un istituto bancario ad un altro. Non solo, dal momento che la surroga permette anche solamente di passare da un tasso variabile a un tasso fisso, sempre della medesima banca, per poter sfruttare condizioni economiche più convenienti, senza dover pagare importi maggiori.

Al giorno d’oggi, le proposte di surroga mutuo più vantaggiose, per passare da tasso variabile a tasso fisso sono quelle di ING, BPER e Banca Widiba. L’esempio si basa su un preventivo in riferimento a un mutuo pari a 30 anni da 200 mila euro, in cui bisogna ancora pagarne la metà. Nel caso del primo marchio, la rata mensile si aggira intorno ai 462,48 euro, con un tasso fisso pari al 3,83% e un TAEG del 3,90%. Si tratta di Mutuo Arancio Surroga di ING.

Acquistare casa, il tasso fisso rimane sempre più conveniente

Al momento, c’è una sola certezza nel mercato immobiliare, ovvero che i tassi fissi presentano un costo più basso in confronto a quelli variabile. La motivazione è da ricercarsi nel fatto che funzionano in modo completamente differenti. I tassi variabili, infatti, sono strettamente correlati all’andamento che caratterizza il costo del denaro a breve termine, mentre invece i tassi variabili si vanno a ricollegare all’andamento del costo del denaro a lunga durata.

Giusto per fare un esempio, un mutuo spalmato su 20 anni da 140 mila euro per poter comprare una casa che ha un valore pari a 200 mila euro, che è caratterizzato da un tasso fisso, comporta il pagamento di una rata che si aggira intorno a circa 834 euro, con un tasso effettivo pari al 3,8%.  Il tasso variabile, invece, si caratterizza per comportare un costo più basso nel momento in cui anche il costo del denaro si riduce. E non è proprio questo il momento storico, tra il boom dell’inflazione e le scelte intraprese da parte della Bce.

Come difendersi dall’aumento dei tassi nel 2023

Come abbiamo visto in più di un’occasione, la politica di aumento dei tassi di interesse stabilita dalla BCE non sembra volersi arrestare. Anzi, continua sempre di più e, di conseguenza, va detto che bisogna capire come potersi proteggere per cercare di limitare il più possibile l’inflazione, che è sempre più galoppante e che sta avendo degli effetti ben diretti non solamente sui mutui, ma anche sui prestiti.

Se la scelta della BCE da una parte ha l’effetto di limitare l’incremento dell’inflazione, d’altro canto va detto che ha delle conseguenze ben precise non solamente sui prestiti, ma anche sui mutui, sia in riferimento alle imprese che alle famiglie.

Lagarde svela cosa succederà nei prossimi mesi

Il discorso che è stato fatto da parte della presidente della Bce, ovvero Christine Lagarde, ha messo in evidenza un aspetto decisamente interessante, ovvero che nemmeno un Paese che fa parte della zona euro finirà in uno stato di recessione nel 2023. È stata proprio quest’ultima a svelare come le proiezioni che sono state fatte più di recente da parte del Fondo Monetario Internazionale e dalla Commissione Europeo tolgono ogni preoccupazione per il 2023. A quanto sembra, infatti, quest’anno non si verificherà alcun tipo di contrazione dell’economia dei Paesi membri dell’Unione Europea, anche se le previsioni di inizio anno erano particolarmente pessimistiche.

Tassi dei mutui di nuovo in salita: si torna sui livelli del 2013

Le statistiche che sono state raccolte di recente da parte dell’Abi hanno messo in evidenza un trend decisamente preoccupante. Sì, dal momento che i tassi dei mutui stanno facendo registrare una nuova crescita. In questo caso, però, si rimane ancora a una certa distanza rispetto al dato di 5.72% che era stato registrato alla fine del 2007, ma va detto che cominciano a manifestarsi le prime conseguenze, visto che il mercato immobiliare, a quanto pare, sta già venendo investito da un leggero rallentamento.

Mutui a tasso variabile, le rate continuano ad aumentare

Pare proprio che di qui a breve possa esserci un nuovo incremento operato dalla Banca Centrale Europa. Secondo diverse stime da parte degli addetti ai lavori, tutto questo potrebbe voler dire che le rate dei mutui potrebbero subire un’ulteriore spinta verso l’alta. Sembra proprio, quindi, che la crescita delle rate si possa aggirare intorno ai 35 euro, ovviamente solo per tutti coloro che hanno sottoscritto un prestito con il tasso variabile.

Prestiti per auto, ecco i più interessanti di gennaio

Probabilmente non tutti sono a conoscenza del fatto che, una volta che si fa richiesta di un prestito per comprare un’auto, a un qualsivoglia istituto finanziario, c’è l’opportunità di ricevere pure una somma aggiuntiva a titolo di liquidità, senza dover allegare alcun tipo di motivazione.