Bce, gli effetti potenziali di un nuovo calo dei tassi di interesse

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In quest’annata si è trattata della quarta occasione in cui la Bce ha deciso di dare una sforbiciata ai tassi di interesse. Di conseguenza, provando a scendere un po’ nel dettaglio, cerchiamo di capire quale potrebbe essere ora il ruolo dei tassi di interesse nella regolazione del costo dei finanziamenti, senza dimenticare anche la gestione dei mutui e del debito pubblico.

Attualmente si è arrivati a un taglio del 3%, ma in ogni caso si rimane su un livello decisamente differente rispetto a quello di partenza, ovvero il 2022, annata in cui i tassi di interesse risultano addirittura in negativa e ci si trovava in un periodo in cui l’inflazione era ai minimi storici.

Insomma, la domanda principale da farsi ora è quella riguardante lo scenario che si prospetterà nel 2025. Stando alle stime di mercato, gli investitori sono convinti che la Bce produrrà un taglio ai tassi di interesse per altre quattro volte, esattamente come nel 2025. A quanto pare, l’obiettivo è quello di toccare la soglia del 2% all’incirca.

All’interno del comunicato stampa che è stato pubblicato da parte della Bce, infatti, viene riportato un aspetto particolarmente interessante e che merita di essere messo in luce. Ovvero, le stime che hanno ad oggetto l’inflazione evidenziano che l’aumento dei prezzi dovrebbe aggirarsi intorno al 2% in un periodo a medio termine. Così, la Banca Centrale Europea ha deciso di inquadrare l’obiettivo da raggiungere, in base a quanto è previsto dallo statuto, di toccare il 2,1%. D’altro canto, anche la crescita non dovrebbe velocizzarsi, anzi potrebbe fare dei passi indietro.

Stando alle voci che si rincorrono da Francoforte, si tratta dell’indicazione da seguire che i tassi debbano essere oggetto di un apposito taglio, dal momento che l’inflazione non rappresenta più la stessa situazione emergenziale com’era in precedenza. Proviamo a capire meglio nel 2025 cosa potrebbe cambiare per chi ha già acceso un mutuo. Ad esempio, in caso di mutuo a tasso variabile, una simulazione che mette a confronto alla situazione attuale rispetto a giugno del 2022, una rata da 450 euro in su, oggigiorno si aggira intorno a 664 euro. È chiaro che si rimane ancora notevolmente distanti in confronto ai livelli da cui si partiva.

Quindi, la soluzione migliore sarebbe quella di provvedere all’apertura di un nuovo mutuo. In base agli ultimi dati che sono stati forniti, al momento il tasso fisso più vantaggioso è pari al 2,5%, ma invece il tasso variabile è pari al 3,7%.