Mutui ipotecari: i tassi di interesse restano appetibili

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Che sia a tasso fisso, oppure a tasso variabile, il costo complessivo di un mutuo per l’acquisto della casa rimane ancora un’operazione, se non allettante, sicuramente da valutare e da prendere in considerazione visto che i tassi rimangono ancora bassi. La conferma in merito è arrivata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che nel suo ultimo rapporto mensile ha rilevato una sostanziale stabilità dei tassi medi applicati in Italia per i finanziamenti immobiliari finalizzati all’acquisto di abitazioni. In particolare, il tasso medio nello scorso mese di agosto si è attesto al 2,60% con un incremento frazionale rispetto al 2,57% medio rilevato nel luglio scorso; inoltre, rispetto a dodici mesi fa, il tasso medio sui mutui per la casa rimane ancora più basso di ben 64 punti base a conferma di come sui finanziamenti ipotecari si può continuare a parlare di prodotti ancora convenienti rispetto alla media storica ma anche in prospettiva visto che prima o poi, inesorabilmente, il costo del denaro subirà un’accelerazione proporzionale alla ripresa economica.

Secondo quanto messo in risalto dal Portale di comparazione online Supermoney.eu, negli ultimi tempi a tornare in auge, rispetto al mutuo a tasso variabile, è il finanziamento immobiliare con il tasso fisso che costa di più ma garantisce per tutta la durata del piano di ammortamento un importo della rata mensile bloccato indipendentemente dalle oscillazioni di mercato del costo del denaro.

Negli ultimi mesi, infatti, a fronte di un aumento, seppur contenuto, del tasso euribor a tre mesi, quello con cui di norma si vanno ad indicizzare in Italia i mutui a tasso variabile, il tasso Irs, quello con cui invece si agganciano i mutui fissi, ha fatto registrare una progressiva discesa. Questa tendenza, al momento, può permettere di andare a stipulare mutui a tasso fisso con un tasso complessivo, l’Irs più la commissione fissa, ovverosia lo spread, inferiore al 5%.