Quando si effettua una richiesta di trasferimento del mutuo, l’operazione può avvenire attraverso due modalità, diverse tra di loro sotto profilo tecnico: la surroga o portabilità del mutuo e la sostituzione del mutuo.
rinegoziazione mutuo
Risparmiare sul mutuo, una strategia
Quella di trattare con le banche è un’arte che pochi mutuatari sanno effettivamente esercitare, ma in tempi di crisi come questi, in cui gli istituti di credito ottengono liquidità a prezzi molto agevolati, vale la pena tentare qualche scorciatoia per avere uno sconto.
La prima cosa da tenere a mente è che le banche hanno ottenuto liquidità a tassi inferiori all’1 per cento, quindi anche solo proporre da parte loro prodotti con interessi che superano il 5 per cento, vuol dire garantire all’istituto di credito un bel guadagno.
Mutui casa con le rate più basse
La crisi finanziaria ed economica a conti fatti in questi ultimi anni non ha risparmiato nessuno, dai ricchi ai poveri, dalle persone fisiche alle imprese, e passando per tutti o quasi i principali settori della nostra economia. Anche il settore immobiliare italiano ne ha risentito visto che, tra l’altro, la prima fase della crisi, scoppiata nel 2007 in America, era legata proprio ai mutui ipotecari. E così anche in Italia, in quell’80% circa di famiglie che sono proprietarie di una casa, non mancano quelle che stanno pagando il mutuo, e che a fine mese, nel momento in cui si avvicina la scadenza con il pagamento delle rate sono problemi, problemi grossi. E allora, cosa fare? Ebbene, serve necessariamente andare a “ristrutturare” il mutuo in corso di pagamento, e per questo ci sono tante strade.
Mutui casa: la rinegoziazione con lo scudo
Nelle scorse settimane l’attuale Governo in carica ha approvato il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, all’interno del quale è stata inserita una misura a favore di quelle famiglie che in questo momento, specie e soprattutto a causa della pessima congiuntura, si trovano in difficoltà con il pagamento della rata del finanziamento ipotecario. La misura consiste in una sorta di rinegoziazione forzata, imposta in tutto e per tutto per Legge ma comunque di concerto con l’ABI, Associazione Bancaria Italiana. In pratica, le famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile e che stanno fronteggiando il caro-rata, a causa dei tassi di interesse in rialzo sul mercato, possono andarlo a rinegoziare, convertendolo in un mutuo a tasso fisso, entro e non oltre la data del 30 aprile 2012. Ma così come per la moratoria ABI-Consumatori ci sono delle condizioni d’accesso da rispettare, lo stesso dicasi anche per il “mutuo con lo scudo“.
Aiuti alle famiglie: rinegoziazione mutui, per l’Adiconsum non basta
Il Segretario Generale dell’Adiconsum, Pietro Giordano, dichiara che il Decreto Sviluppo per quanto riguarda la rinegoziazione dei mutui per le famiglie meno abbienti è una cosa molto utile, ma finirebbe con il creare una vera e propria battaglia tra poveri. Le famiglie che possono avere accesso al mutuo devono infatti avere un reddito ISEE non sopra i 30mila euro, con un mutuo di non più di 150mila euro, e non devono essere in ritardo con i pagamenti. Il tutto secondo Pietro Giordano significa anche dire che in questo modo si aiuterebbero un numero limitatissimo di famiglie; e poi c’è un punto ancora non ben specificato, riguardante la rinegoziazione, ovverosia se questa dovrà comportare ulteriori spese a carico delle famiglie. Per questo secondo l’Adiconsum le misure da prendere a favore delle famiglie in difficoltà con il mutuo sono altre, a partire dal Piano Famiglia sottoscritto tra ABI e le associazioni dei consumatori, e passando per il rifinanziamento del fondo previsto di 20 milioni di euro per la sospensione delle rate.
Mutuo: dal controllo delle condizioni, possibilità di risparmio
Alle volte, il solo fatto di non sapere ci espone a spese extra anche se vogliamo essere tra i più oculati gestori dei nostri risparmi. Specialmente in questo periodo di crisi economica, c’è chi si affanna nella ricerca di una soluzione di investimento che sia più redditizia rispetto ad altre (in generale senza troppo profitto: anche i conti di deposito, che pure offrono interessi tra i più elevati proposti dal mercato, difficilmente superano infatti il valore del 3% di remunerazione del capitale depositato), chi si accalca nei supermercati low-cost per cercare di ridimensionare le proprie uscite mensili, chi si adopera nel riutilizzo di oggetti che già credeva divenuti inutili facendo un grosso favore all’ambiente ma non riuscendo a risparmiare quanto vorrebbe.
Mutui: richieste boom, importi erogati al massimo storico
Se giovedì abbiamo parlato del caso singolo, quello riferito all’Emilia-Romagna, oggi proviamo ad allargare l’ottica riducendo i numeri sull’obiettivo fino a raggiungere una dimensione grandangolare capace di offrirci un quadro d’insieme. Dunque una fotografia della situazione del mercato immobiliare, e dei mutui, su scala nazionale per l’intera Italia. C’è da dire che il mercato funziona in maniera abbastanza lineare e semplice da comprendere: calata la possibilità di spendere che era stata a vantaggio delle famiglie, vuoi per perdita del lavoro o contrazione dello stipendio e delle opportunità di fare carriera altrove, è calato anche il valore degli immobili dal momento che altrimenti i costruttori non sarebbero mai riusciti a venderli.
Mutui e Crisi: Rinegoziamo?
Senza necessariamente trovarsi nelle condizioni di chiedere qualcosa dovendo dare qualcosa – a vostra volta – in cambio, potete pur sempre alleggerire il peso del vostro mutuo sul bilancio familiare facendo ricorso alla richiesta di rinegoziazione delle rate. Anche in questo caso, chi vuole percorrere la strada qui suggerita deve stare attento ad alcune condizioni minime da soddisfare. È necessario, ad esempio, sapere che è sempre possibile chiedere alla banca di cambiare piano di ammortamento, allungandolo o accorciandolo (cosa che difficilmente vi capiterà se siete in crisi con il pagamento) o modificando la tipologia di tasso applicato; a vantaggio delle banche, però, diciamo anche che esse non sono tenute a soddisfare la vostra richiesta.
Verona e i mutui: poche sospensioni, quante rinegoziazioni!
Una tra le caratteristiche del mercato che da sempre ci sorprende più di altre è la sua capacità di autoregolarsi. Certo, interventi di indirizzo sono necessari e comunque vincolanti per molti, ma è davvero affascinante constatare come, ad una data situazione, consumatori e risparmiatori (che poi sono le stesse persone, e formano il mercato) reagiscano più o meno nello stesso modo, mettendo in luce un trend che poi le aziende e le banche studiano e cercano di assecondare (naturalmente per trarne profitto). Se analizziamo il caso italiano, possiamo accorgerci di differenze regionali nel settore produttivo e quindi anche nella risposta a situazioni di difficoltà. Vediamo come Verona e la sua provincia hanno reagito alla crisi partendo dal versante dei mutui.
Mutuo, tassi bassi e Piano Famiglia: “è ora di rinegoziare”
Dallo scorso 1 febbraio, in 190 banche è possibile – per le famiglie che si trovano in una situazione di “oggettiva difficoltà” come il licenziamento, la cassa integrazione o anche un lutto o un infortunio del principale portatore di reddito – chiedere la sospensione del pagamento del mutuo acceso per l’acquisto della casa per un periodo medio di 12 mesi (ma alcuni istituti arrivano ad offrirne anche 18). Il Piano Famiglia, voluto dall’ABI, dovrebbe effettivamente allentare la morsa della crisi per chi deve fare i salti mortali per far quadrare i conti ogni mese. Ma come muoversi? Quando (e quanto) conviene? Qual è l’effettivo impatto della moratoria sulla platea delle famiglie italiane?