Nonostante in Italia la surroga o portabilità del mutuo, senza costi a carico del mutuatario, sia una realtà oramai da diversi anni, ci sono ancora ostacoli, ma anche poca trasparenza, nell’operazione di trasferimento di un mutuo dalla vecchia alla nuova banca. A rilevarlo è stata Altroconsumo che al riguardo ha effettuato una nuova indagine mettendosi nei panni di chi chiede la surroga e, quindi, recandosi presso quasi duecento filiali bancarie sparse in nove città italiane. Ebbene, dall’indagine dell’Associazione dei consumatori è emerso come la surroga sia ancora un’operazione difficile; se da un lato infatti, il mutuatario con la surroga può risparmiare sulla rata, dall’altro gli istituti di credito, invece, secondo Altroconsumo continuano ad applicare delle pratiche commerciali scorrette che l’Associazione ha già segnalato all’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust), e che allo stesso modo i mutuatari possono segnalare scaricando dal sito Internet www.altroconsumo.it la lettera-modello.
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Mutuo casa Banca Sella: i documenti da presentare
Quali documenti deve presentare il cliente di Banca Sella per richiedere ed ottenere un finanziamento ipotecario per la casa? Ebbene, in tutta chiarezza e trasparenza, Banca Sella indica tutta la documentazione richiesta direttamente sul proprio sito Internet, nell’apposita sezione “Mutui – Domande Frequenti” al fine di orientare ed informare il mutuatario su tutto l’occorrente per far sì che l’istruttoria legata ad un mutuo possa procedere in maniera spedita. In particolare, per chi è un lavoratore dipendente serve presentare la copia delle ultime tre buste paga, oppure se si è lavoratori con partita IVA occorre presentare le ultime due dichiarazioni di Unico. Anche il lavoratore dipendente, o il pensionato, deve presentare allo stesso modo il modello pensione, il Cud, oppure il modello 730. Per chi richiede un mutuo e lavora come collaboratore, deve allo stesso modo presentare alla banca una copia del contratto d’agenzia, di collaborazione, quello inerente la tabella provvigionale e così via; al lavoratore autonomo, tra l’altro, è richiesta la copia dell’iscrizione all’albo professionale oppure il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio.
Mutuo Arancio tra surrogazione e più liquidità
…Ma non è finita qui: se ieri, infatti, abbiamo parlato della soluzione Mutuo Arancio per chi fosse interessato ad ottenere, con la surrogazione, un cambio nelle condizioni del proprio mutuo che comincia proprio dall’avvicendamento alla voce “istituto erogante”, oggi aggiungiamo all’offerta anche la possibilità di ricevere ulteriore denaro in aggiunta all’importo del mutuo. A quale pro, vi chiederete? Per esempio, per sostenere spese che non avevate preventivato all’atto della stipula del finanziamento e che invece si sono presentate in seguito (non ve lo auguriamo, ma se l’impresa di costruzioni ha svolto un lavoro non a regola d’arte ci sarà da mettere mano; se nel frattempo avrete avuto bambini, i costi saranno lievitati al pari delle gioie; se avete deciso di arredare meglio una stanza, sempre lì dovete andare a parare).
Mutui: a Milano la surroga è più facile
In tempi di crisi, chi sta attento al portafogli è portato a prestare un impegno sempre maggiore nella ricerca della miglior soluzione possibile di risparmio; ma anche chi, invece, magari è stato abituato a non preoccuparsi più di tanto, comincia a guardarsi intorno nel tentativo di non farsi buggerare, perché rimetterci dei soldi può diventare un grosso problema per un intero bilancio familiare. Anche parlando nelle scorse settimane dei dati relativi alla stipula dei mutui, ci è capitato spesso di annotare come, accanto a soluzioni a tasso fisso e variabile (e variabile con cap), una parte importante dei nuovi contratti di mutuo possa essere derubricata alla voce “surroga”.
Surroga mutuo: attenzione alla rata di cauzione
Quello della surroga è in Italia uno strumento molto potente in materia di mutui ipotecari che le famiglie possono andare a sfruttare per poter trasferire l’ipoteca ed il debito residuo da pagare in un’altra banca che ci offre condizioni più vantaggiose in termini di importo della rata da pagare, durata del finanziamento immobiliare e tasso di interesse applicato. La potenza e la forza dello strumento della surrogazione, detta anche portabilità, non sta solo nel fatto che il mutuo sia trasferibile, ma soprattutto nella gratuità offerta dall’operazione; le Leggi Bersani impongono infatti che l’operazione debba avvenire senza alcuna spesa e senza alcun onere a carico del mutuatario. Eppure, ed è di certo cosa nota e sperimentata, non mancano i casi riguardanti tattiche ostruzionistiche applicate dalle banche che con la surroga in pratica non solo perdono il cliente, ma dall’operazione ottengono tutto tranne che un guadagno.
Trasferire il mutuo in Banca Sella
Zero spese di istruttoria, ma anche zero spese per la perizia e nessun costo per il notaio. Sono questi i vantaggi grazie ai quali, in ottemperanza alle normative vigenti sulla surrogazione, è possibile trasferire in Banca Sella un mutuo accesso presso un altro istituto di credito. Con la portabilità del mutuo, grazie alla Legge Bersani, il mutuatario può così spuntare con Banca Sella condizioni migliori in termini di tasso applicato, di importo mensile della rata e di durata a fronte della contestuale possibilità di accedere a “Prestidea Casa“, il prodotto che può altresì permettere di effettuare sull’immobile ipotecato degli interventi di ristrutturazione oppure rinnovare l’arredamento. La surroga per portare il mutuo in Banca Sella può essere richiesta dai privati, dalle famiglie e dai liberi professionisti al fine di poter modificare la durata del mutuo fino a ben 30 anni, pagamento della rata con cadenza mensile, e possibilità di accedere all’intera offerta di mutui proposti dall’Istituto di credito.
Trasferire il mutuo in Banca Popolare di Puglia e Basilicata
Per chi non ne può più di pagare con la propria banca un mutuo oneroso sotto tutti i punti di vista, la BPPB, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, propone di trasferire presso le proprie filiali il vecchio mutuo potendolo trasformare in un finanziamento immobiliare decisamente più comodo e conveniente. Innanzitutto, grazie alle Leggi vigenti sulla surroga, si può trasferire il mutuo in Banca Popolare di Puglia e Basilicata senza l’applicazione di alcuna commissione aggiuntiva, il mantenimento dei vantaggi fiscali, la conservazione dell’ipoteca e nessuna penale. Il tutto a fronte della possibilità di poter ridurre in termini di importo il peso delle rate grazie ad un tasso più basso e ad una durata che può essere allungata rendendo il mutuo più sostenibile magari a fronte di mutate esigenze familiari e di una mutata capacità di spesa.
Trasferire il mutuo in Banca Marche
Per chi ha un mutuo stipulato presso un’altra banca che, nel frattempo, è diventato magari troppo oneroso in termini di tasso applicato e di importo della rata mensile, la Banca Marche permette di poter trasferire il mutuo, applicando la surroga, attraverso la stipula dei finanziamenti immobiliari della gamma mutuo Swimm di Banca Marche. Si tratta in pratica di avvalersi della cosiddetta portabilità rottamando il vecchio mutuo e potendo sfruttare i vantaggi e le condizioni offerte da Banca Marche. Innanzitutto, grazie al Decreto Bersani il trasferimento del mutuo è senza spese e senza costi aggiuntivi a carico del mutuatario; questo significa che sono a zero euro le spese di perizia per la valutazione della casa, le spese notarili, ma anche l’imposta sostitutiva, che per questo tipo di operazione è assente, nonché zero euro per l’estinzione anticipata per il vecchio mutuo accesso presso un’altra banca.
Mutui: a Marzo 2010 un calo… armonico
Flessione e armonizzazione delle curve. Non è una pubblicità di un’automobile, bensì il quadro che emerge dall’analisi delle richieste di mutuo avanzate dagli italiani nel corso dello scorso (ci scusiamo per il gioco di parole) mese di marzo. Cominciamo dalla flessione, un dato che dovrà sicuramente essere tenuto in conto in ogni analisi futura dell’argomento: la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha registrato a marzo 2010, dopo mesi di costante crescita, un segno negativo per il secondo mese consecutivo, -3% rispetto allo stesso mese del 2009 (il dato è ponderato sul numero dei giorni lavorativi).
Mutui: 2009 in calo, ripresa da ottobre; agli italiani piace variabile
Il malato è ancora debole, ma ha ripreso a camminare; il degente si alimenta da solo, benché sia meglio evitargli lo sforzo di cibi difficilmente digeribili, e deve comunque continuare a prestare attenzione ai sintomi, qualora dovessero insorgere di nuovo. Il quadro clinico, comunque, induce ad un moderato ottimismo. Usciamo dalla metafora e parliamone chiaramente: il bilancio dei mutui in Italia rimane negativo anche a fine 2009, ma il tracollo del 2008 ha lasciato spazio a numeri meno crudeli e – anzi – si comincia ad intravvedere la luce alla fine del tunnel. I dati elaborati dall’Osservatorio Assofin parlano chiaro: anche lo scorso anno c’è stato un calo delle erogazioni nell’ordine del 6,8%.
Ma il fatto che l’anno precedente il dato fosse un -14,4% e che il quarto trimestre 2009 si sia chiuso in territorio fortemente positivo (+20%) lascia ben sperare gli analisti, convinti che questi siano segnali di un’eloquente ripresa (benché tutta da confermare) oltreché di una reazione veemente e finalmente consapevole da parte dei risparmiatori italiani. Certo, scendendo nel dettaglio si possono fare scoperte ancora più interessanti benché forse meno sensazionali: è vero, infatti, che i dati dell’ultimo trimestre di rilevazione segnalano un’inversione di rotta, ma è vero anche che essi sono “drogati” dall’ampio ricorso a surroghe, mutui di sostituzione, di ristrutturazione e di liquidità.
Mutuo, tassi bassi e Piano Famiglia: “è ora di rinegoziare”
Dallo scorso 1 febbraio, in 190 banche è possibile – per le famiglie che si trovano in una situazione di “oggettiva difficoltà” come il licenziamento, la cassa integrazione o anche un lutto o un infortunio del principale portatore di reddito – chiedere la sospensione del pagamento del mutuo acceso per l’acquisto della casa per un periodo medio di 12 mesi (ma alcuni istituti arrivano ad offrirne anche 18). Il Piano Famiglia, voluto dall’ABI, dovrebbe effettivamente allentare la morsa della crisi per chi deve fare i salti mortali per far quadrare i conti ogni mese. Ma come muoversi? Quando (e quanto) conviene? Qual è l’effettivo impatto della moratoria sulla platea delle famiglie italiane?