Durata del mutuo: occhio alla scelta

Quando un consumatore sceglie il mutuo, deve scegliere anche la durata, cosa molto importante,  importantissima. E’ risaputo infatti che al crescere della durata del mutuo, a parità d’importo finanziato, la rata mensile da pagare alla banca scende di importo; trattasi di una condizione molto vantaggiosa, in quanto si va a pagare un finanziamento ipotecario più sostenibile nel tempo, ma tutto ciò al costo, spesso non indifferente, di maggiori interessi bancari da pagare nel tempo. Quella relativa alla durata del mutuo è quindi in tutto e per tutto una scelta di compromesso da fare in maniera non solo consapevole, ma anche oculata visto che spesso ci si impegna con la banca per 15, 20, o magari 25 anni, ed in tutto questo lungo arco di tempo non è detto che le entrate familiari siano crescenti o quantomeno costanti.

Mutui e compravendite 2011, i dati Istat

C’è stato un calo, anno su anno, delle compravendite immobiliari in Italia. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica che, nello specifico, ha fatto presente come nel 2010 ci siano state complessivamente numero 817.963 compravendite di unità immobiliari con un calo dello 0,5% rispetto anno precedente. La dinamica 2010 delle compravendite immobiliari è stata a due facce, con una buona tenuta nel primo semestre, e poi evidenti segnali di rallentamento e di flessione nel terzo e nel quarto trimestre; in particolare, nel Q4 2010 le compravendite si sono attestate a quota 231.162 con un calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati relativi alle compravendite immobiliari fanno il paio con le recenti rilevazioni sui mutui ipotecari che, per l’acquisto di nuove case, hanno fatto registrare una flessione; il mercato dei mutui, di più rispetto allo scorso anno e, in generale, ai mesi scorsi, rimane infatti sostenuto delle surroghe, ovverosia dalle operazioni di rifinanziamento su mutui che sono già in corso di pagamento.

Mutuo euribor a tre mesi sempre più caro

Il mutuo a tasso variabile, ed in particolare quello indicizzato al tasso euribor a tre mesi, è sempre più caro. In linea con le attese, infatti e purtroppo, l’euribor sta progressivamente salendo rendendo meno conveniente il mutuo sia per le nuove stipule, sia per i finanziamenti ipotecari in corso soggetti in tutto e per tutto ad un preoccupante caro-rata. Non a caso in questi ultimi giorni il tasso euribor con scadenza a tre mesi ha rotto la soglia psicologica dell’1,5%; trattasi del massimo valore da oltre due anni in linea con le “minacce” della Bce, la Banca centrale europea, di voler innalzare i tassi di interesse, probabilmente di un altro quarto di punto, nelle prossime settimane. Non aiutano inoltre le pressioni sui debiti sovrani ancora presenti in Eurolandia; c’è infatti un progressivo quanto persistente aumento del premio di rischio, ragion per cui sia i tassi attivi, sia quelli passivi, stanno conoscendo una fase rialzista come non si vedeva dal periodo pre-crisi.

Mutuo euribor: meglio non abbassare la guardia

Dopo il rialzo di un quarto di punto, nello scorso mese di aprile, nei giorni scorsi la Bce, Banca centrale europea, ha deciso dopo la riunione del proprio consiglio direttivo di lasciare invariato il costo del denaro nell’Area Euro all’1,25%. Trattasi di una buona notizia per chi in questo momento sta pagando un mutuo indicizzato al tasso Bce o all’euribor, ma in ogni caso è bene non abbassare la guardia visto che una possibile nuova revisione al rialzo dei tassi di interesse, da parte della Banca centrale europea, per le prossime settimane, potrebbe solo essere rimandata. Tutto dipenderà dai prossimi dati ufficiali sull’andamento del carovita in Eurolandia; se la dinamica dei prezzi dovesse essere quella vista negli ultimi mesi, improntata al rialzo, allora un nuovo rialzo del costo del denaro potrebbe essere inevitabile.

Mutuo Aperto del Banco di Sardegna

Un finanziamento ipotecario appositamente ideato per chi punta all’acquisto della casa con un mutuo, ma nel corso del piano di ammortamento, e quindi durante il saldo delle rate, vuole riservarsi l’opportunità, l’opzione, di poter cambiare l’indicizzazione del tasso di interesse. Si presenta così “Mutuo Aperto“, il finanziamento ipotecario flessibile ideato dal Banco di Sardegna che “funziona” in questo modo: si parte con un mutuo a tasso fisso, per i primi tre anni, potendo così avere la certezza di pagare mese dopo mese un importo costante e, quindi, potendo di conseguenza pianificare al meglio il budget e le spese familiari. Dopo il terzo anno a tasso fisso, con il “Mutuo Aperto” del Banco di Sardegna il mutuatario può o mantenere il tasso fisso, che verrà nel caso rideterminato sulla base delle condizioni vigenti nel dato momento, oppure trasformare il finanziamento ipotecario da un mutuo a tasso fisso ad un mutuo a tasso variabile.

Mutui online e lavoro, un binomio inatteso

Dove, come e quando gli italiani, nel momento in cui decidono di comprare casa, vanno a caccia del mutuo più conveniente e congeniale? Ebbene, da un’interessante ricerca condotta da Mutui.it è emerso come il 56% degli italiani cerchi il mutuo giusto, effettuando i calcoli, e facendosi quattro conti, durante gli orari d’ufficio. Questo dato, in particolare, è emerso dalle rilevazioni sugli orari in corrispondenza dei quali vengono richiesti i preventivi di mutuo sul portale sopra citato; ma c’è anche un 30% di questi che il mutuo lo cerca a casa, fuori dall’orario di lavoro, dopo le ore 19. La maggioranza delle persone che cerca il mutuo durante le ore di lavoro lo fa anche e soprattutto perché durante gli orari d’ufficio si è più freschi mentalmente e, quindi, si ha tutta la lucidità necessaria per una scelta importante qual è quella di un finanziamento ipotecario che impegna il contraente per molti anni.

Mutui casa 2011: tendenza crescente delle erogazioni

Bankitalia ha rilevato, per la prima volta nel corso di questi ultimi due anni, un aumento per quanto riguarda l’erogazione dei mutui alle famiglie per l’acquisto della casa; nel 2010 c’è stato infatti un aumento del 12% rispetto al 2009, ma anche le richieste di mutuo sono in leggero aumento visto che nel 2010 s’è registrato un +3,4%. Il dato sembra crescere anche nel 2011 con un aumento del 4% atteso per i prossimi mesi. C’è anche un dato di fatto da non trascurare, ed è quello per cui circa l’80% dei mutui nel 2010 è stati erogato con la formula  del tasso variabile; un altro elemento fondamentale è quello per cui sono raddoppiati i mutui cosiddetti con il “cap”, così come sono anche in crescita quei mutui che permettono di sospendere temporaneamente la rata mensile, o di aumentare la durata del mutuo senza dover pagare costi aggiuntivi o penali.

Cambia e Ricarica Mutuo del Credito Bergamasco

Zero spese di istruttoria, tasso fisso, oppure variabile, durata molto lunga, fino a ben 35 anni, e liquidità aggiuntiva ottenibile fino a ben 50 mila euro. Sono queste le principali caratteristiche di “Cambia e Ricarica Mutuo“, un prodotto del Credito Bergamasco, Istituto controllato dal Gruppo bancario quotato in borsa a Piazza Affari Banco Popolare. Il prodotto, in particolare, è ideale per chi ha in corso di pagamento un finanziamento ipotecario presso altre banche. Con Cambia e Ricarica Mutuo del Credito Bergamasco, infatti, si può rottamare il mutuo in corso di pagamento stipulandone uno con l’Istituto del Banco Popolare andando tra l’altro a fruire di condizioni migliorative in termini di importo delle rata mensile da pagare, durata del piano di ammortamento, ed anche entità e tipologia di tasso di interesse applicato sulle rate mensili. In più, come sopra accennato, a fronte della stipula di un mutuo per un debito residuo pari a quello ancora da pagare alla vecchia banca, il contraente Cambia e Ricarica Mutuo del Credito Bergamasco può ottenere fino a 50 mila euro di liquidità aggiuntiva per la copertura di spese proprie e/o della famiglia.

Mutuo tasso protetto di Barclays

Un mutuo a tasso variabile, ma con il tetto massimo, e con la possibilità di poter passare comunque al tasso fisso per due, cinque, oppure dieci anni. Si presenta così il “Mutuo tasso protetto” proposto dal colosso bancario e finanziario Barclays per chi punta ad acquistare immobili stipulando un finanziamento ipotecario che offre tranquillità e serenità su misura. In particolare, fino e non oltre il 15 giugno del 2011, il Mutuo tasso protetto di Barclays viene proposto con uno spread all’1,65%, ed un tetto massimo al 5,99%. In particolare, l’indicizzazione del mutuo è all’euribor con scadenza a tre mesi, mentre se si passa alla formula a tasso fisso, nel corso del piano di ammortamento, l’indicizzazione passa al tasso IRS a 2, 5 oppure a 10 anni in base ai valori vigenti al momento del cambio di tasso. Il tutto fermo restando che il Cap è attivo nei periodi di pagamento della rata con il tasso variabile, mentre con il pagamento delle rate a tasso fisso la protezione, in accordo con quanto si legge sul sito Internet di Barclays, non sarà attiva.

Mutuo Prefix del Banco di Brescia

Un finanziamento ipotecario con il tasso variabile, ma non troppo. Lo definisce così il Banco di Brescia, Istituto controllato da UBI Banca, “Prefix”, il mutuo innovativo con cap che offre da un lato i vantaggi dell’indicizzazione della rata mensile da pagare con il tasso variabile, e dall’altro, con il cap, permette di conoscere alla stipula l’importo massimo della rata da pagare nel caso in cui dovesse registrarsi un’eccessiva impennata del costo del denaro sui mercati. Attualmente il “Mutuo Prefix” viene proposto con la seguente formula con il Banco di Brescia: per il primo anno il finanziamento ipotecario viene pagato con l’ammortamento a tasso fisso, dopodiché, per la restante durata del piano di ammortamento, si passa al tasso variabile con un cap, stabilito in sede di stipula del contratto, pari al 5,50%. Con il Mutuo Prefix del Banco di Brescia è possibile ottenere importi fino all’80% del valore dell’immobile indicato in perizia a fronte di una durata massima del piano di ammortamento pari a 25 anni.

Mutui casa: la rinegoziazione con lo scudo

Nelle scorse settimane l’attuale Governo in carica ha approvato il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, all’interno del quale è stata inserita una misura a favore di quelle famiglie che in questo momento, specie e soprattutto a causa della pessima congiuntura, si trovano in difficoltà con il pagamento della rata del finanziamento ipotecario. La misura consiste in una sorta di rinegoziazione forzata, imposta in tutto e per tutto per Legge ma comunque di concerto con l’ABI, Associazione Bancaria Italiana. In pratica, le famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile e che stanno fronteggiando il caro-rata, a causa dei tassi di interesse in rialzo sul mercato, possono andarlo a rinegoziare, convertendolo in un mutuo a tasso fisso, entro e non oltre la data del 30 aprile 2012. Ma così come per la moratoria ABI-Consumatori ci sono delle condizioni d’accesso da rispettare, lo stesso dicasi anche per il “mutuo con lo scudo“.

Mutuo Giovani Coppie e Famiglie a tasso BCE

Un finanziamento ipotecario per le giovani coppie, per la prima casa, ma anche per le famiglie a fronte di un’indicizzazione al tasso variabile della Bce, la Banca centrale europea. Stiamo parlando del “Mutuo Giovani Coppie e Famiglie a tasso BCE“, un prodotto del Gruppo MPS, Banca Monte dei Paschi di Siena che permette di ottenere fino all’80% del valore dell’immobile messo a garanzia; il tutto comunque nel rispetto di un tetto massimo di importo concedibile pari a 350 mila euro. Il “Mutuo Giovani Coppie e Famiglie a tasso BCE” del Gruppo MPS, Banca Monte dei Paschi di Siena, oltre che per la finalità dell’acquisto, può essere richiesto ed erogato anche con la finalità di ristrutturazione di prime case ad uso residenziale. Rispetto al tasso euribor, quello Bce è di norma un tasso variabile può stabile e, quindi, nel tempo comporta una minore variabilità per quel che riguarda l’importo della rata mensile che si deve andare a pagare.

Mutui casa: durata e importo rata, un scelta di compromesso

Da una ricerca effettuata dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it, è stato rilevato un aumento della durata del mutuo negli ultimi 6 anni. La scadenza media si è infatti allungata di ben 4 anni anche perché nel frattempo le famiglie rispetto a scadenze fino a 30 anni, quelle classiche, hanno stipulato anche mutui a lungo termine proposti da alcune banche anche fino a 50 anni. In base alla durata del mutuo cambia sia l’importo della rata, che tende a scendere all’aumentare, sia degli interessi da pagare che invece aumentano. Insomma si paga di meno mese dopo mese, rispetto ad un mutuo a breve termine, ma la spesa per interessi lievita. Questa è una scelta obbligata per le famiglie a reddito fisso e comunque per chi non può permettersi di rimborsare rate mensili troppo elevate.

Mutuo euribor tre mesi: tasso medio in aumento

Il tasso euribor con scadenza a tre mesi è tornato sui massimi da oltre due anni, ed in particolare sui livelli più alti dal mese di aprile dell’anno 2009. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile relativo al corrente mese di maggio del 2011, precisando che nella prima decade di maggio il tasso medio dell’euribor con scadenza a tre mesi s’è attestato all’1,42%. Nello scorso mese di aprile, invece, il tasso euribor con scadenza a tre mesi s’era attestato ad una media dell’1,33%, con un incremento di quindici punti base rispetto al mese di marzo del 2011, e di ben 69 punti base rispetto al mese di aprile del 2010. Dal Rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana, quindi, emerge come la tendenza dell’euribor a tre mesi si confermi al rialzo sia a livello congiunturale, ovverosia rispetto al mese precedente, sia su base tendenziale, ovverosia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.